L’importanza dell’analisi dei fabbisogni formativi

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Il contesto

In occasione dell’evento organizzato dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) dal titolo “Innovazione e sostenibilità: scenari e anticipazione dei fabbisogni in alcuni settori emergenti”, il presidente Sebastiano Fadda ha spiegato come il cambiamento imposto dal Covid-19 stia progressivamente spostando il focus dal mismatch tra domanda e offerta di competenze alla disemployability, intesa come la difficoltà strutturale di inserimento o reinserimento occupazionale. In Italia, questa problematica rischia di concentrarsi soprattutto sui giovani e sulle categorie sociali più deboli, a causa di processi di polarizzazione asimmetrica del mercato del lavoro che hanno creato una marcata dicotomia tra posti di lavoro a bassa qualifica, da un lato, e occupazioni ad altissima qualifica, dall’altro. Difatti, il report 2021 dell’INAPP mostra come negli ultimi anni le reti neurali stiano avendo ampio sviluppo e le loro applicazioni possano oramai essere molteplici e trasversali, ad esempio in ambito industriale per l’automazione degli impianti e della logistica, nel marketing o negli acquisti per la gestione dei dati, nel commerciale per l’assistenza virtuale. In particolare, negli attuali scenari evolutivi, la conoscenza scientifica svolge un ruolo di prim’ordine nell’ambito del tanto agognato sviluppo sostenibile: nell’era della Green Economy, carenze sistemiche nella base di competenze rischiano di limitare la produttività e la competitività e di ridurre la capacità di sfruttare le opportunità offerte dalla crescita ecosostenibile. I vantaggi che comporta il cambio di paradigma sono molteplici: minor dipendenza dai Paesi ricchi di materie prime; aumento dell’efficienza dei sistemi di produzione, con la conseguente crescita della competitività delle aziende; maggiore occupazione; nuove professionalità; aumento della ricerca e sperimentazione. Ma anche minori costi ambientali, come minor ricorso alle discariche; minor ricorso all’incenerimento; minor estrazione di risorse naturali; maggior conservazione degli habitat; minori emissioni di gas climalteranti; diminuzione delle patologie derivanti dal trattamento dei rifiuti; minor consumo del territorio.

L’aggiornamento delle competenze

L’aggiornamento delle competenze della forza lavoro occupata è un passaggio essenziale affinché le imprese si adattino rapidamente alle trasformazioni socio-economiche, organizzative e tecnologiche in corso, traendone tutti i possibili vantaggi. Il pieno sfruttamento dei guadagni di produttività legati alle innovazioni di processo e di prodotto non può aver luogo senza profili professionali capaci di interagire con i nuovi apparati tecnologici e con le innovazioni organizzative che ne conseguono. In questo contesto, la capacità delle imprese di valutare in modo approfondito lo stato delle competenze di cui dispongono e l’eventuale fabbisogno di aggiornamento delle stesse può rivelarsi determinante al fine di recepire e sviluppare in modo rapido le opportunità di crescita connesse ad esempio alle nuove tecnologie. La ripartenza nel New Normal inizia pertanto dall’adeguamento della forza-lavoro ai rinnovati contesti e modelli operativi, cercando di scorgere in maniera chiara ed analitica il fabbisogno formativo, a livello organizzativo ed individuale, che potrebbe compromettere in maniera più o meno significativa il raggiungimento degli obiettivi strategici.

Il fabbisogno formativo

Il fabbisogno formativo può essere definito come la necessità, più o meno esplicita, di adeguare le competenze delle persone alle caratteristiche della struttura organizzativa e alle modalità di lavoro aziendali, in funzione delle esigenze di produzione e del mercato o di determinati scenari socio-economici previsionali. La definizione di fabbisogno formativo è quindi prevalentemente legata al superamento del gap esistente tra le competenze che occorre possedere per svolgere una determinata attività e quelle possedute dal soggetto in un dato momento. Il gap, che i percorsi formativi sono chiamati a colmare, può inoltre riferirsi a specifici standard e può avere diverse intensità, che vanno rilevate in sede di analisi.

Pertanto, l’analisi dei fabbisogni formativi si configura come una vera e propria attività di ricerca sociale orientata e finalizzata alla conoscenza:

  • delle caratteristiche strutturali e dinamiche interne ed esterne all’organizzazione
  • delle caratteristiche dei processi lavorativi e di produzione di riferimento per l’analisi
  • dei bisogni espressi dagli individui in termini di competenze e motivazioni e dal sistema di attese reciproche tra organizzazione aziendale e soggetti che la compongono
  • del sistema di attese derivanti dall’organizzazione aziendale

I fabbisogni formativi non sono sempre evidenti e immediatamente acquisibili, è necessario quindi rilevarli attraverso forme di indagine diretta (ad esempio attraverso ricerche preliminari) e anche mediante un’analisi documentale dei rapporti o indagini di ricerca relativi al territorio economico e imprenditoriale di riferimento. Tale attività è strettamente collegata all’analisi della domanda e all’analisi delle competenze: infatti, pur distinguendo fra fabbisogni professionali e fabbisogni formativi, le competenze creano il collegamento e fanno da riferimento rispetto ai repertori professionali esistenti in ambito regionale e/o nazionale e alla programmazione formativa. L’approccio utilizzato è pertanto di tipo competence based, atto a favorire e supportare il cambiamento aziendale mediante la realizzazione di percorsi formativi strutturati per abilità e conoscenze e definiti sulla base di standard professionali e formativi.

Il processo di rilevazione e analisi dei fabbisogni richiede quindi di:

  1. analizzare le aree strategiche di impresa, gli elementi di criticità legati alla competitività di settore e aziendale e le aree di sviluppo collegate
  2. rilevare la capacità aziendale di attivare processi di auto-regolazione e sviluppo, conseguenti alle sollecitazioni che provengono dall’esterno o dalle risorse interne
  3. rilevare la migliore modalità attraverso cui favorire l’integrazione tra obiettivi aziendali e sviluppo di nuove competenze negli addetti alle diverse mansioni e funzioni e in riferimento al settore (Ferrari, 1995)
  4. definire le competenze critiche o emergenti che risulta necessario sviluppare, in relazione alle priorità aziendali e al livello di competenza posseduto dai lavoratori
  5. creare un quadro coerente con i sistemi regionali e nazionale delle qualificazioni professionali
  6. analizzare le aspettative dei destinatari della formazione per ridurre il divario tra bisogno oggettivamente rilevato e aspettative soggettive, favorendo l’adozione di una strategia formativa efficace anche sotto il profilo delle modalità di erogazione.

L’analisi è solitamente condotta attraverso l’uso di strumenti di ascolto organizzato, secondo le seguenti fasi:

  1. Somministrazione di intervista inerente ai fabbisogni formativi, anche mediante strumenti online, ed elaborazione/analisi dati, anche sulla base delle risultanze dell’analisi della domanda.
  2. Studio dei fabbisogni formativi emersi e individuazione di competenze correlabili alle Qualificazioni professionali presenti nel Repertorio Regionale/Nazionale (attraverso la consultazione dell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni creato da INAPP).
  3. Elaborazione di un Piano formativo contenente la declinazione delle Unità di Competenza, in conoscenze ed abilità (secondo quanto previsto dalla normativa vigente a livello nazionale/regionale e dalle linee guida ANPAL del 10/04/2018), e predisposizione del catalogo formativo strutturato sulle esigenze aziendali e in linea con le logiche degli standard formativi previsti dalle qualificazioni.

La Forma-Tec offre ai propri clienti un servizio specialistico di analisi e mappatura delle competenze organizzative, di assessment delle risorse aziendali e di definizione del piano formativo.

Partendo dalla Mappatura delle competenze (skill inventory), attraverso un’analisi delle posizioni organizzative (o ricorrendo a tecniche di repertory grid, nel caso non sia presente un modello di competenze formalmente in uso o, seppur presente, necessiti di un adattamento a mutate esigenze o di un focus sulle competenze di specifici ruoli organizzativi), il personale specializzato di Forma-Tec organizza, per i propri clienti, interventi di rilevazione e analisi dei fabbisogni, con metodo Assessment Centre, finalizzate alla verifica della correlazione tra modello di competenze e i comportamenti professionali agiti dai destinatari nell’espletamento  dei propri ruoli. L’assessment prevede quindi la somministrazione di prove individuali e di gruppo, preliminari al colloquio con i consulenti specializzati, con l’obiettivo di analizzare il possesso delle competenze attese per il ruolo presidiato dal partecipante.

Al termine del processo di rilevazione ed analisi, è infine definito il Piano formativo: attraverso la restituzione di un feedback sulle competenze agite dai partecipanti durante l’assessment, in termini di punti di forza e aree di miglioramento (competenze che il lavoratore agisce ai livelli attesi; competenze che ha bisogno di rafforzare), si evidenziano possibili leve di sviluppo delle competenze individuate, con l’indicazione di possibili percorsi formativi personalizzati sulle esigenze aziendali o di altre leve organizzative da pianificare per il futuro.